Nature Metropolitane

SHOPS olio su tela 90x80cm 2009 di Mariarosaria Stigliano
SHOPS olio su tela 90x80cm 2009

La Galleria Sant’Angelo di Biella presenta la mostra “Nature Metropolitane“, un percorso tra dipinti e grafiche dell’artista Mariarosaria Stigliano. L’evento a cura di Massimo Premoli, coinvolge il visitatore in un’interessante ricerca sulla realtà urbana contemporanea dove il protagonista è il paesaggio umano, il ritmo pulsante di un’ambiente completamente antropizzato e l’insieme di impersonali “nature metropolitane”; un viaggio nell’atmosfera quotidiana di ognuno di noi.

Il Vernissage_ Sabato 28 febbraio 2009, dalle ore 17.00
La mostra sarà aperta dal 28 febbraio al 5 aprile 2009
Galleria Sant’Angelo – Corso del Piazzo 18 – 13900 Biella (BI)
web: www.galleriasantangelo.it
ORARI DI APERTURA: dal giovedì alla domenica 15.30-19.00

Non Luoghi

Per definire i dipinti e le grafiche di Mariarosaria Stigliano ho preso a prestito dall’antropologo Marc Augé il neologismo nonluoghi: le opere di Mariarosaria hanno infatti per soggetto spazi con la prerogativa di non essere indentitari nè relazionali. Parlo, pensando alle opere esposte, di stazioni ed aeroporti, dove moltissime persone si incrociano senza il desiderio di entrare in relazione con gli altri, di instaurare una conoscenza individuale, spontanea ed umana con chi è loro vicino, vogliosi solo di accelerare il transito nei nonluoghi del loro vissuto quotidiano.

Nei suoi quadri – simili a fotogrammi di un film in cui è stato bloccato un rapido movimento delle persone – la Stigliano mette in risalto il passaggio attraverso i nonluoghi da parte di una moltitudine caratterizzata da un individualismo solitario; e la scelta di un uso misurato del colore da parte dell’artista avvolge queste figure in quel grigiore attribuibile alla perdita dei loro ruoli personali perché protesi a continuare ad esistere solo ed esclusivamente come passeggeri. Passeggeri che, senza distinzioni, diventano utilizzatori di nonluoghi dove tutti transitano ma nessuno abita o vive.

Le ambientazioni di Mariarosaria denunciano la perdita, da parte dell’uomo, dell’appartenenza ad un gruppo sociale, come siamo abituati a pensare avvenga nei luoghi antropologici. Il dilagare dei non luoghi – autostrade, centri commerciali, campi profughi, mezzi di trasporto – rischia di annullare velocemente l’esistenza di luoghi antropologici enfatizzando l’individualismo e la solitudine dell’uomo del nostro presente”.

Massimo Premoli